Le energie positive del Paese esistono, e sono una grande ricchezza. Il Sistema di Protezione civile è il Sistema Paese, e la risposta complessiva all'emergenza va al di là dei singoli interventi e delle singole competenze di ciascuna articolazione. Siamo un Paese che è campione di solidarietà, e dobbiamo mirare ad essere altrettanto competitivi nella pianificazione e in tutte le attività volte alla riduzione del rischio.
Come abbiamo spesso rilevato in occasione delle purtroppo numerose emergenze che ci siamo trovati ad affrontare nel corso degli anni, anche e soprattutto nei territori colpiti dai sismi del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre vediamo come le imprese possano svolgere un ruolo determinante nel ritorno alle normali condizioni di vita. La continuità nello svolgimento delle attività produttive, o la loro tempestiva ripresa, non è un fattore determinante soltanto per la singola azienda, ma è anche centrale nel processo di ripresa complessiva della comunità nella quale è inserita.
Lo abbiamo sotto gli occhi: se vogliamo rispondere tempestivamente e bene alle esigenze che la società di oggi ci presenta nelle diverse situazioni di criticità non possiamo prescindere da un sano rapporto e sforzo comune tra pubblico e privati. È questo il senso del Protocollo, cha da un lato rappresenta un impulso per le imprese verso una maggiore resilienza degli impianti produttivi, e contemporaneamente promuove le stesse imprese e le comunità produttive locali come soggetti attivi nella prevenzione e nella risposta all'emergenza.
La costruzione di una cultura diffusa della prevenzione e della preparazione all'emergenza, ne sono convinto, è il salto culturale che può fare la differenza per il Paese, e questo impegno congiunto va in questa direzione. Se compiamo questo passo, un pezzetto alla volta, potremo davvero fare, come Paese, un salto di qualità straordinario.
Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento Protezione Civile
22 dicembre 2016